Orgogliosamente MADE-IN-CHINA!

E’ ben noto che la Cina vanta cinque secoli di storia, e basa buona parte del suo “appeal” turistico su questo punto di forza: le tradizioni.

Potrebbe essere meno noto ai piu’ che anche la storia recente degli ultimi 50 anni costituisce in qualche modo un bagaglio culturale di tutto rispetto, seppur con le sue ben note contraddizioni.

Anche in quegli anni in cui la Cina non era certamente nota ai piu’ come la “Fabbrica del Mondo”, si producevano comunque scarpe, borse, divise e quanto altro necessitasse alla popolazione.

Ovviamente, qualita’ e design di questi prodotti lasciavano estremamente a desiderare, ma entravano di forza nella vita di tutti i giorni anche a causa della mancanze di un mercato libero, e perciò di concorrenza, di scelta.

Tipica scarpa da lavoro verde

Di fatto, alcuni di questi prodotti stanno recentemente diventando dei veri e propri CULT e aziende locali li ripropongono in chiave riveduta e corretta, per adeguarli alle esigenze e i gusti del mercato moderno.

Uno di questi prodotti e’ sicuramente la scarpa che i lavoratori usavano sia nel settore edilizio, sia nelle fabriche, che in quello agricolo, una scarpa da lavoro insomma, ma, alla luce della poverta’ del tempo, anche da passeggio. Si tratta di un modello di tela, estremamente semplice e leggero, con suola gommata, che ha davvero fatto la storia moderna della Grande Cina.

Ecco che un’azienda cinese, brava e furba a giocare sui sentimenti nazionalistici e sulla crescente voglia di FASHION delle nuove generazioni, ha creato un progetto chiamato “UN PICCOLO MOTIVO DI ORGOGLIO”, in cui alcuni dei prodotti culto degli anni ‘60-‘70 in Cina,vengono riproposti in chiave moderna.

Si tratta, oltre che delle citate scarpe, anche di borse da passeggio in materiale povero e delle famose grandi borse di iuta, nelle loro discutibili fantasie di colori, che tante volte abbiamo visto utilizzare dai cinesi quando viaggiano per giorni da un capo all’altro del Paese, nei loro treni stracolmi di gente. Insomma, valigie diremmo noi, ma sacchi a forma di valigia nella realta’.

Di recente, l’azienda che produce e commercializza questi prodotti, ha indetto un concorso nel quale giovani studenti di grafica o anche provenienti da altri indirizzi, possono cimentarsi nel disegnare manifesti pubblicitari che in qualche modo, prendendo spunto dalla gamma dei prodotti, rievochino sentimenti di orgoglio nazionalistico.

Questa iniziativa, davvero interessante, consente agli studenti di cimentarsi in una ricerca di quelli che erano i canoni della propaganda di regime, sia dal punto di vista del significato ed uso dei colori che di quello dei caratteri tipografici.

Di seguito riporto alcuni esempi.

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