La Shanghai dei mille vicoli

Che Shanghai sia una grande metropoli con diverse sfaccettature, e’ cosa nota a tanti. Che sia stato e sia ancora il “marchio di fabbrica” della Cina nel mondo e’ condiviso da molti.

Pero’, come spesso capita, i luoghi comuni che attanagliano cose, persone e città, diventano più “veri” della realtà. Io non sono uno che si fida dei luoghi comuni e preferisco sempre verificare come in realtà’ stanno le cose.

Ammetto di avere sempre avuto un debole per Pechino. Forse perché riesce, malgrado la voglia matta di modernizzazione e torri di vetro e cemento, ad essere antica dentro (e talvolta anche fuori). Forse perché ci si può ancora perdere nei suoi Hutong (vicoli e corti), dove la gente locale vive con orgoglio ed ostinazione.

Fatto sta che Shanghai non e’ nota per avere lo stesso l’appeal culturale di Pechino e l’aspetto talvolta  simpaticamente rozzo dei suoi abitanti. Almeno questo credevo. Poi, un sabato qualsiasi, decidi di prendere la tua bici e di perderti. E perdendoti, in realtà ti ritrovi. E ritrovi quello che per un italiano, per un barese che abita nel Centro Storico di Bari (nota come Bari Vecchia, appunto), e’ la norma, e la prassi, e’ la vita: i vicoli.

In questa galleria fotografica (di non eccellente qualità’ visto che ho usato iPhone4 per scattare le foto), vi introduco i vicoli a Sud di Waitan (meglio noto come il Bund, lo storico lungo fiume di Shanghai).

Con di fronte alcuni tra i grattacieli piu’ famosi del mondo e con alle spalle la Concessione Francese (quartiere storico di Shanghai caratterizzato dallo stile e dall’opulenza architettonica degli anni in cui la città’ era nelle mani di diversi invasori occidentali), i “vicoli” di Shanghai finalmente parlano quella lingua che non poteva non essersi completamente disfatta sotto i colpi delle ruspe che hanno il compito di distruggere per proporre al mondo il modello di sviluppo Cinese.

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